Liceo Statale
Alfonso Gatto
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 Edizione 2009
 
 
 
 

Premio Gatto II edizione| Premiati Biennio

Menzione speciale a:

SOLE, di Cirillo Nicola (I F, L.S.)

SOLE

Due bambini giocano insieme
un gioco innocente
l’uno rilancia un raggio di sole
l’altro saltella e rincorre
nel rivolo d’oro
così quel miracolo strano
fatto di volti, di grida, di risa
sa fare due umori contenti


AMAMI…, di Guariglia Mario( I C, L.S)

AMAMI…

Un bimbo che rincorre una palla
o corre in un prato, senza motivo,
protetto dalla madre felice.

Felice di averlo portato in grembo,
di avergli dato la vita
e dal qual non aspetta altro che un sorriso
o un tenero bacio sulla guancia.

Questa è l’infanzia:
giorni felici e spensierati
pieni di scoperte e avventure,
vissute in un mondo fantastico
fatto di dolci e di castelli
dove vincon cavalieri con lunghi mantelli.

Fragile come una rosa,
tenero come il suo petalo,
questo bimbo chiede amore
quando lo merita meno:
è allora che ne ha più bisogno.


Poesie vincitrici ex equo:

L’ESSENZA DELLA VITA, di Lamagna Ilenia (II E, L.S.)

L’ESSENZA DELLA VITA

Corre in un prato
tra ingenuità e dolcezza.
Dà significato
anche a una singola carezza.
Naviga nel mare
della fantasia,
dove l’innocenza
sovrasta l’ipocrisia.
E crescendo,
chissà dove è finita?
Forse è ancora dentro di noi.
Rimane lì, in profondità,
come essenza di un’età
in cui esistono gli eroi.
E lo vuole la mente per vivere,
lo vuole il viso per sorridere,
lo vuole il cuore per amare.


MOTIVAZIONE: Nonostante sia stata composta da una giovanissima, l’autrice dimostra di sapere già cogliere l’essenza dell’infanzia, che è essenza della vita stessa.


UN BAMBINO, di Laureana Chiara (I F, L.S)

UN BAMBINO

Guarda gli occhi di un bambino:
sono grandi e curiosi
tocca le sue mani:
sono piene di carezze
osserva il suo sorriso:
è timido e ingenuo

Chiedi l’abbraccio di un bambino:
è come un raggio di sole dopo una tempesta

Guarda un bambino…
E scopri quanti doni ti fa.

MOTIVAZIONE: la lirica è un invito agli adulti a guardare gli occhi, le mani, il sorriso di un bambino, a fruire di un suo abbraccio come un raggio di sole dopo una tempesta... a considerarlo come dispensatore di “gioia”.

 

GUARDARTI MI INCANTA, di Papa Mariarosaria (V A, L.C)

GUARDARTI MI INCANTA

Guardarti mi incanta
quando perso nel gioco
dimentico e incurante
nel tuo magico mondo
senz’ ali ti vedo volare.

E tutto si trasforma:
diventa spada la scopa
e la sedia una nave
e tu prima pirata e poi cavaliere
di cento battaglie sei vincitore.

E ridi felice
Mentre ignaro del tempo
combatti, sudi e vinci
prima soldato e poi calciatore
campione di moto o supereroe.

Guardarti mi incanta
sia sempre sereno il tuo cuore
io temo solo la falce
che nel grano maturo
minaccia anche il tenero fiore.

MOTIVAZIONE: le quattro strofe, di cui si compone la lirica, sembrano mimare i giochi infantili.
Il ritratto che ne scaturisce è quello del bambino di tutti i tempi intento a trasformarsi istrionicamente in re e soldato, capitano e marinaio, in una metamorfosi che solo il tempo che passa, a volte, oscura.

 


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