Liceo Statale
Alfonso Gatto
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La Scuola | Piano dell'Offerta Formativa | Modelli di didattica
Organizzazione del lavoro didattico

Programmazione per Unità Didattiche
Nella logica della programmazione curriculare l’unità didattica obbedisce all’esigenza di operare con ordine nelle attività di lavoro in aula; è una modalità che permette di organizzare le lezioni in sequenze ordinate e di strutturare il tempo-scuola in segmenti omogenei e ben strutturati; ha elementi di flessibilità che consentono al docente di controllare l’andamento della classe e l’individuazione dei recuperi da fare. Ciò significa che ciascuna unità didattica deve:
· rispondere alle finalità complessive che sono state definite nella programmazione di materia;
· essere orientata al raggiungimento di precisi e dichiarati obiettivi;
· rendere espliciti metodi e tecniche opportunamente selezionati e descritti,
· essere completata da un sistema coerente di verifiche, che permettano di controllare che le finalità siano perseguite e gli obiettivi raggiunti.

Programmazione modulare o per aree tematiche
La didattica modulare fa riferimento ai moduli, cioè ad ampie partizioni del programma corrispondenti ai grandi temi in cui una disciplina, anno per anno, si divide. Una didattica per moduli, ben definiti per ambiti e per aree disciplinari, con indicazioni dei tempi, degli obiettivi specifici, delle metodologie di intervento, degli strumenti adottati, delle forme di verifica individuale, della determinazione dei criteri di misurazione e valutazione delle competenze, da un lato garantisce una maggiore organicità alla programmazione senza rinunciare, tuttavia, alla flessibilità permessa dalle unità didattiche, dall’altro lato offre allo studente la possibilità di avere un’ effettiva padronanza di interi ambiti del sapere. Sul piano organizzativo questo significa:
· mettere in atto una strategia formativa strutturata, in cui l’organizzazione del curricolo prevede l’impiego flessibile dei moduli;
· pensare la modularità come diverso modo di organizzare i percorsi formativi, potenziando la flessibilità, la reversibilità, la trasferibilità delle esperienze formative.

Didattica laboratoriale
Si tratta di una metodologia didattica volta a valorizzare il momento dell’apprendimento e dell’interazione dell’allievo con l’ambiente interno. L’insegnamento viene organizzato in procedimenti attivi, in cui il docente è il coordinatore-guida e gli alunni vivono direttamente l’esperienza del ricercatore, appropriandosi degli strumenti logico-formali di analisi, sintesi, relazioni e comunicazioni

Didattica per progetti
E’ la didattica del “pensare per progetti o sapere di saper fare”, attraverso la quale risulta possibile motivare maggiormente gli alunni, guardando con più attenzione al “prodotto finito” e all’ottica costruttivista che esso richiede e non solo ai contenuti disciplinari; in tal senso si stimola un apprendimento più efficace e si facilita l’interazione con il mondo.

Sistematizzazione e formalizzazione dell’attività didattica
E’ l’impegno che l’istituto si assume di conservare traccia delle attività svolte e di costituire un archivio della propria memoria storica con l’obiettivo di pervenire alla pubblicazione di un Annuario, che potrebbe funzionare come principale strumento di lavoro.


La Didattica Integrativa e Compensativa
Nell’ultimo decennio sia i rapporti del Censis (risalenti addirittura al 1997) sia le continue informative ministeriali stanno insistendo sul gravoso problema della “dissipazione culturale” della scuola italiana: irregolarità dei percorsi scolastici, ma soprattutto raggiungimento dei diplomi finali con standard bassissimi di conoscenze e competenze acquisite.
Riteniamo, pertanto, che interventi didattici compensativi e integrativi possano far fronte a situazioni che, diversamente, provocherebbero una indelebile degenerazione culturale ed educativa.
La didattica compensativa viene organizzata nella normale progettazione didattica e costituisce uno degli obiettivi forti di tutto il processo educativo. Essa prevede azioni dirette a tutta l’utenza scolastica, attività di tutoraggio miranti a favorire l’integrazione degli alunni stranieri e a ridurre le cause dell’insuccesso scolastico (sostegno al metodo di studio, rimotivazione, assistenza alle attività di impegno pomeridiano, passerelle) e attività consistenti nelle tradizionali forme di recupero. Il lavoro dei tutor, coordinato per il corrente anno scolastico all’interno dell’Osservatorio Permanente per il Disagio, è supportato da un servizio di consulenza psicologica gestito da un operatore esterno e aperto a studenti, insegnanti e genitori

Il recupero “in itinere”.
E’ una forma di recupero indispensabile, se si vuole intervenire con immediatezza e tempestività per recuperare eventuali carenze manifestate già nella prima fase della programmazione ed evitare che l’accumulo delle lacune sia per l’allievo un ostacolo nel conseguimento dei profitti durante le fasi successive della programmazione.
Tale forma di recupero richiede una didattica più sorvegliata e differenziata, obiettivi ben individuati e comunicati e la verifica del loro corretto conseguimento; essa viene svolta in classe da ogni docente e si avvale anche di strumenti diversi da quelli usati nella prima fase.

Gli interventi didattici educativi integrativi
L’esigenza di compensare l’abolizione degli esami di “riparazione” e la necessità, spesso sottolineata da ordinanze e circolari ministeriali, che i Consigli di classe all’inizio dell’anno e periodicamente “accertino eventuali difficoltà degli alunni” (con insufficienze in una o più discipline) hanno portato alla promozione “di interventi integrativi utili al riequilibrio tempestivo e alla prevenzione di forme di insuccesso scolastico…” (O.M 3/95; C.M. 175/98)
L’esperienza di questi anni ci ha portato a definire alcune tipologie di difficoltà frequentemente riscontrate negli allievi:
a) carenze di requisiti trasversali e di base soprattutto nell’ambito linguistico-espressivo e logico-matematico ed inadeguate strategie di studio e di memorizzazione;
b) carenze nell’acquisizione di concetti e nozioni che hanno valenza strutturale all’interno di una disciplina;
c) difficoltà ad applicare le nozioni acquisite in modo coerente nella pratica didattica;
d) mancata acquisizione di parti limitate della disciplina.


Criteri, tempi e modalità di recupero dei debiti formativi
Visto il D.M. n. 42 del 22 maggio 2007 in materia di credito scolastico e debiti formativi;
Ai sensi del D.M. n. 80 del 3 ottobre 2007, con particolare riferimento alle valutazioni quadrimestrali ed ai giudizi di ammissione/non ammissione alla classe successiva;
Vista l’O.M. n. 92 DEL 5/11/07;
Preso atto della necessità di programmare, ai sensi degli stessi DD.MM. criteri, tempi e modalità per gli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi e dei giudizi di ammissione/non ammissione alla classe successiva;
A parziale modifica/integrazione del POF 2007/2008 e della precedente delibera del __ ottobre 2007, il Collegio dei Docenti ha stabilito che le attività di sostegno e di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell’Offerta Formativa e saranno svolte secondo criteri, tempi e modalità di seguito indicati;
1. gli studenti sono tenuti alla frequenza di dette attività, al termine delle quali saranno effettuate formali verifiche di cui sarà data informazione allo studente ed ai genitori interessati;
2. fermo restando l’obbligo di sostenere la verifica finale, i genitori possono provvedere autonomamente al recupero dandone comunicazione all’Istituto;
3. le attività di sostegno e di recupero potranno svolgersi con modalità diverse, ad esempio per gruppi, classi aperte o per livello, come pure nella forma dello sportello didattico individualizzato in relazione alla specificità delle carenze da recuperare ed alla efficacia dell’intervento, utilizzando un coerente e sostenibile monte ore di lezione (non meno di 15 ore per ciascun intervento) ed impegnando in modo razionale e secondo criteri stabiliti dalla contrattazione d’istituto i docenti in servizio che hanno dato la loro disponibilità; alla fine del primo quadrimestre si ipotizza di strutturare il calendario scolastico in modo da far fronte sia “alle necessità di sostegno-recupero che a quelle di valorizzazione ed incremento delle eccellenze”;
4. per la realizzazione degli interventi di recupero e/o sostegno, oltre al fondo d’istituto, si potrà attingere:
a. all’ora di recupero che ciascun docente deve “restituire” per la riduzione dell’orario settimanale a 50 minuti nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì;
b. alla quota del 20% prevista dal D.M.n. 47 del 13 giugno 2006;

5. detti interventi sono programmati per gli alunni che presentano insufficienza in una o più discipline nello scrutinio intermedio e/o finale di norma nei periodi febbraio/marzo (primo intervento per gli alunni che presentano insufficienze alla fine del I quadrimestre), aprile/maggio (secondo intervento per gli alunni per presentano ancora insufficienze) e/o dal 15 giugno al 20 luglio (per gli alunni per i quali in sede di scrutinio finale è stato sospeso il giudizio di promozione);
6. al termine di ciascun intervento di recupero i docenti sono tenuti a svolgere “verifiche documentabili volte ad accertare l’avvenuto superamento delle carenze riscontrate”
7. per gli studenti che in sede di scrutinio finale presentano insufficienza in una o più discipline il consiglio di classe valuterà la possibilità del rinvio del giudizio di ammissione o non ammissione alla classe successiva e nell’albo dell’istituto verrà riportata l’indicazione “sospensione del giudizio”. Della decisione assunta, delle carenze riscontrate, dei voti proposti e degli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi assegnati viene data contestuale e formale informazione scritta ai genitori;
8. nel periodo antecedente l’inizio dell’anno scolastico 2008/2009 e di norma entro il 20 luglio 2008, sarà effettuata una verifica scritta/orale/scritto-grafica della preparazione conseguita dagli studenti nelle discipline insufficienti o nelle parti delle stesse ed il consiglio di classe, in apposita seduta, procederà alla valutazione degli esiti ed alla formulazione del giudizio definitivo di ammissione o non ammissione alla classe successiva, contestualmente assegnando il credito secondo la tabella A di cui al citato D.M. n. 42 per gli alunni delle classi terze e quarte;
9. per tutto ciò che riguarda la composizione dei Consigli di Classe, a cui compete la formulazione del giudizio definitivo di ammissione o non ammissione alla classe successiva, si fa riferimento all’art. 8 comma 6 dell’O.M. n. 92 del 5/11/2007;
10. relativamente ai criteri di valutazione, restano validi in quanto compatibili con le nuove norme quelli già esplicitati nel P.O.F. in adozione.



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